MV Agusta 125 TR: Restauro originale

Informazioni tecniche sul modello

La 125 Turismo rapido nasce nei primi anni ’50 e sarà commercializzata per oltre un decennio. Con il nome TR, sono stati in effetti prodotti esemplari molto differenti tra loro. Il modello del presente restauro è riferito alla MV 125 TR degli anni 1956-1959 nella versione TR (non quindi TRL o TRA o TRE).

Il nostro modello di 125 TR ed il restauro

Le cronache di Narnia, il film fantasy ambientato in Narni (Terni) ha condizionato molti eventi del 2013 alle Officine Di Matteo. Uno di questi eventi è stato il recupero di una motocicletta MV Agusta 125 TR (Turismo Rapido), perfettamente funzionante, del 1956, con targa originale e documenti originali in perfetto stato. La motocicletta è stata acquistata da un contadino di Narni per un buon prezzo, considerando il perfetto stato del motore e della meccanica.

Tre questioni da risolvere: il manubrio, la colorazione e la sella

L’MV 125 TR è stata portata alle officine a dicembre 2013, da Roberto con un carico speciale (motocicletta adagiata nel retro di una Libra station wagon). Come si può facilmente evincere dalle foto seguenti (del giorno dell’acquisto), alla motocicletta furono apportate modifiche negli anni particolarmente invasive, come la sostituzione del manubrio (e l’introduzione di un contestabile clacson a trombetta), e una colorazione spray delle peggiori mai viste nel tentativo di “variare” il look di una splendida moto italiana. La vernice spray è stata applicata a casaccio senza le opportune protezioni, sporcando i raggi delle ruote e coprendo la colorazione originale (rossa) facilmente visibile sotto alle ammaccature del serbatoio (e riportata alla luce successivamente durante le operazioni di sverniciatura).

Anche la sella lascia perplessi. Non esiste infatti alcun rivestimento, se non quello realizzato con il nastro isolante nero. Anche la forma della sella non sembra quella di una MV 125 TR, ma di questo ci occuperemo successivamente.

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Smontaggio

Il primo passo nel restauro di questa motocicletta è necessariamente quello dello smontaggio, che può essere eseguito mappando ogni singola vite e la posizione da cui è stata estratta, nonché la sequenza dei passaggi relativi allo smontaggio, per poi dopo diversi mesi, a motocicletta riverniciata, ricostruire tutto nell’esatto ordine della decostruzione iniziale.

E’ quindi fondamentale procedere con l’archiviazione di ciascun bullone. Lo smontaggio di questo genere di telai viene meglio se eseguita in due, soprattutto nell’estrazione del motore dai supporti del telaio, operazione molto complessa anche a causa del peso del blocco motore, di oltre 50 kg.

Una volta disassemblati i pezzi e chiesto aiuto al meccanico moto Alex Racing, per lo smontaggio della forcella e degli ammortizzatori posteriori (da eseguire necessariamente in officina da tecnici specializzati di ammortizzatori e sospensioni), si è potuti passare a separare ciascuna parte della carrozzeria, pulirla da grasso e oli, sverniciarla mediante frullino e punte di trapano da lucidatura, e poi passare al passaggio del fondo spray, con un primer di alta qualità acquistabile da negozi di forniture per carrozzieri al costo di euro 8,50 a bombola (evitate l’uso delle bombolette di fondo commerciale da ferramenta).

Sverniciatura

Lo smontaggio e la sverniciatura, ed il passaggio del primer sono mostrate di seguito, inizialmente sul bauletto porta oggetti, che dovrà essere sverniciato con molta attenzione per non danneggiare le varie componenti delicate (molla di apertura, cardini e bordi della lamiera. La sverniciatura delle parti ricche di aree irraggiungibili può essere svolta mediante sabbiatura (leggermente aggressiva) o, come nel nostro caso, con una delicata punta da trapano per sverniciatura e lucidatura metalli.

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Di seguito si nota lo stato dei pezzi durante la sverniciatura. Spesso, nei telai e le parti metalliche è presente grande quantità di ruggine, che emerge dopo la rimozione dello strato di vernice. E’ necessario rimuoverla completamente mediante sabbiatura (troppo aggressiva sui pezzi di piccole dimensioni e di spessore inferiore ai 3 millimetri) o mediante punta da sverniciatura su trapano, su cui è ricaduta la nostra scelta.

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Il telaio invece è stato sabbiato, per una più rapida operazione di pulizia e per comodità (i tubolari sono molto scomodi da sverniciare con le punte rotanti da trapano o da frullino). Di seguito si può visionare la sverniciatura con frullino (lama 3M) del parafango anteriore, che è stata applicata anche a tutto il resto delle superfici “piane”, come il parafango posteriore ed il serbatoio. Le parti interne, così come gli interni dei parafanghi, sono state tutte pulite con la punta trapano. Successivamente è stato passato il primer spray a ogni parte della carrozzeria.

Considerando la necessità di ricostruire i raggi da zero a causa della pessima verniciatura spray, è stato ritenuto più rapido e funzionale separare i mozzi dalle ruote con l’ausilio del frullino (mozzi che dovranno subire un processo di pulitura particolare a causa della pessima verniciatura applicatagli dal precedente proprietario).

Il faro è stato sverniciato con una lama 3M di scotch bright. Prestate massima attenzione all’utilizzo di tali lame, che possono danneggiare in modo irreparabile i rivetti e i ribattini di alluminio che sono applicati sui due lati del faro.

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Qualche piccola saldatura applicata sul fondo del serbatoio (che presentava un foro accentuato con le operazioni di sverniciatura e i pezzi sono pronti per il passaggio del primer, che va eseguito immediatamente appena terminata la rimozione della vernice onde evitare la formazione rapida della ruggine (che in ambienti con anche solo il 20% di umidità portano a formazione di macchie entro meno di 24 ore).

In tal caso, come da fotografia seguente, potrete rimuovere i punti di ruggine con la spazzola da trapano per lucidatura, ricordandovi di passare immediatamente dopo due o tre mani di primer spray (non dimenticate di fare asciugare completamente ogni mano prima di passarvi la successiva).

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La stuccatura, il passaggio del primer e la verniciatura

Di seguito il completamento delle operazioni con la verniciatura di tutte le parti separate, pronta per entrare in forno in carrozzeria, ma non prima di aver stuccato il serbatoio e reperito le informazioni sui colori esatti del modello.

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Prima della verniciatura si procede alla stuccatura delle parti per risolvere i danni storici del serbatoio. Stucco da carrozziere bicomponente e carta vetrata a grana finissima per riportare ogni pezzo alla sua forma originale e poi passare alla verniciatura.

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Le operazioni di stuccatura e di verniciatura sono state eseguite dalla carrozzeria Mariani di Roma, da cui l’Officina si serve per la riverniciatura dei telai delle motociclette d’epoca da molto tempo. Il colore originale MV Agusta degli anni 1950 (56 per la precisione per questo modello) non è quello dichiarato da Leckler, ossia quello consigliato dall’ASI per la targa oro. Il colore è quindi stato recuperato sverniciando la parte inferiore del serbatoio che conteneva il colore originale riprodotto con lo spettrografo e passato sui pezzi con tre mani e con il trasparente di gradazione medio-opaca. Con un pezzo così verniciato ci siamo accorti per puro caso che la vernice era identica a quella di una fiat 500 (nuova). Abbiamo quindi recuperato il colore, Rosso Sfrontato Codice 111.

Una particolarità delle vernici da carrozziere è che scuriscono quando asciugano, come si può vedere dalla foto seguente, che mostra la stessa vernice liquida (sulla punta) e secca, sul resto della spatola.

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Il serbatoio: fasi di verniciatura, applicazione decalcomanie e filetto nero

Il serbatoio non è stato verniciato con la pellicola trasparente perché richiede l’applicazione delle decalcomanie (bandierine delle vittorie nella parte superiore, e stemmi MV sui lati). Il trasparente sarà quindi applicato sul serbatoio successivamente.

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E’ il momento di applicare le decalcomanie. Le moto originali 125 TR e TRA degli anni 56-59, sono identici per tutte le 125. Si tratta di stemmi MV della larghezza di 14 centimetri e della decalcomania con le bandierine, da applicare sul dorso del serbatoio. Per assicurarci un posizionamento perfetto della decalcomania abbiamo preso le misure in centimetri da un serbatoio originale conservato e mai restaurato (attualmente in fase di restauro) della MV 125 TRA. In particolare, abbiamo misurato dal serbatoio la distanza tra i due angoli della bandiera superiore, posizionando la decalcomania sul nuovo serbatoio in modo identico.

IMPORTANTE: per applicare correttamente la decalcomania il serbatoio deve essere completamente pulito e libero (assenza di polvere, grasso delle mani ecc…). Si raccomanda quindi di pulirlo con un panno (senza detergenti per evitare danni alla verniciatura).

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Ora è il turno della creazione dell’occhiello bianco, proprio dei modelli TR e TRA degli anni ’56-’59.

La procedura è la seguente: si preleva da un serbatoio originale lo stampo dell’occhiello, tramite carta velina e lo si riproduce sul secondo serbatoio. Di seguito potete visionare il cartamodello che vi offriamo per permettervi di stampare l’occhiello nella misura precisa.

Abbiamo usato quello di una 125 TRA conservata originale in fase di restauro e l’abbiamo riportato sul serbatoio della TR. Poi siamo passati alla costruzione della protezione con scotch da carrozziere e alla copertura con 2 strati di giornali del resto del serbatoio rosso già verniciato e abbiamo portato il serbatoio in carrozzeria per il passaggio della vernice bianca (anche qui, senza trasparente).

Perché lo scotch da carrozziere?
Perché si tratta di uno scotch che aderisce in modo saldo e fino al serbatoio senza permettere che il colore si infili al di sotto dello scotch, creando antiestetiche penetrazioni del colore da rimuovere in seguito. Inoltre, lo scotch da carrozziere è morbido e permette di piegarlo nel realizzare le curve necessarie a produrre design come quello sopra indicato, senza dover necessariamente tagliarlo in molti pezzi piccolini sulle curve che, sovrapponendosi, generano pericolosi scalini sotto i quali si insinua la vernice.

IMPORTANTE: nella protezione della parte già verniciata di rosso ricordate di chiudere in modo ermetico lo scotch con il nastro adesivo onde evitare che ruggine e altri pezzi presenti di metallo (scagliette ecc…) presenti all’interno del serbatoio, escano fuori durante eventuali capovolgimenti utili alla verniciatura o all’imballaggio della protezione dalla base e finiscano tra il cartone e la parte già verniciata, danneggiandola.

IMPORTANTE: prima del passaggio della vernice bianca, il carrozziere dovrà passare una carta vetrata fina (grana 400) sulla parte rossa che dovrà essere poi verniciata di bianco, per assicurare che il bianco attacchi correttamente al rosso.

Di seguito è possibile visionare la fase di replica dell’occhiello fino alla fase della pre-verniciatura. L’occhiello è stato copiato dalla 125 TRA, con cui la TR condivide il serbatoio in molti modelli.

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CARTAMODELLO

Una volta verniciato l’occhiello è possibile rimuovere lo scotch e la protezione. E’ ora di passare al posizionamento degli stemmi MV Agusta (12 o 14 centimetri, per rispettare le due opzioni delle dimensioni dell’epoca) e della filettatura nera, realizzata con vernici ad acqua, che va applicata anche essa prima del passaggio del trasparente. La filettatura fatta a mano libera è un suicidio. Pochissimi uomini al mondo hanno una mano ferma e pennelli precisi per riuscire a costruire un filetto omogeneo in quanto a spessore e densità della colorazione. Noi abbiamo optato per una soluzione fai da te ingegnosa e che permette di fare anche qualche errore, facilmente correggibile in seguito. Per fare questo sono necessari colori ad acqua, dello scotch da carrozziere e un pennello fino a setole morbide.

Perché i colori ad acqua?
Perché una volta pennellato si possono togliere, anche a distanza di ore, con un panno umido, mentre resistono al lucido trasparente che, in due mani sovrapposte, gli viene riversato sopra in carrozzeria ad alte temperature.

Perché il pennello a setole morbide?
Semplice: perché quello avevamo :)

Successivamente, si crea un canale con una doppia striscia di scotch da carrozziere, mantenendo distanti i due bordi della larghezza scelta per il filetto (3 millimetri è lo spessore della verniciatura originale, visibile sul serbatoio di una MV 150 RS acquistata in stato di conservazione totale) e si passa poi alla verniciatura con nero ad acqua. Se possibile, utilizzate uno scotch di colore giallo e non bianco (come fatto da noi qui sotto poiché terminato il rotolo giallo), per vedere bene il canale così creato e misurarne meglio lo spessore e la direzione prima di stendere il colore. Il colore dovrà essere a cavallo sia della parte bianca che di quella rossa.

La sequenza di immagini qui sotto mostra l’intero processo, compresi gli errori che si vedono nella parte alta della bordatura (infiltrazione di nero sotto lo scotch, e allo stesso tempo, filetto non perfetto e mancante in alcuni punti. Con l’unghia si può rimuovere la parte in eccesso, mentre con il pennello si può aggiungere vernice dove manca, arrivando ad un risultato perfetto e passando in carrozzeria per il passaggio della vernice lucida finale!

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Il Tappo del serbatoio

mv-agusta-125-tr-tappo-benzina-serbatoio-originaleTrovarlo non è stato facile. Ci è venuto in soccorso Ebay, in cui è stato possibile reperire diversi tappi originali, e infine anche questo splendido con tanto di marchio AGIP.

Non ci è chiaro se sia o meno originale, anche perché nell’epoca altre moto montavano questo altro tappo più semplice, che potete vedere in questa foto della MV 125 TRA e in cui si nota chiaramente che non vi è alcun blasone di compagnia petrolifera.

Al momento però preferiamo tenere questa versione, sicuramente vistosa, colorata e che aggiunge un tocco gaio al serbatoio, richiamando anche i colori delle bandiere delle vittorie MV.

Il riassemblaggio della moto

Ora che tutti i pezzi sono stati verniciati si passa al ri-montaggio della motocicletta smontata. La sella, restaurata dall’azienda Color Design Srl di Fiumicino, ove un tappezziere abilissimo ha ricostruito il vecchio telaio e la foderatura con pelle del colore della carrozzeria.

I consigli per il montaggio sono i seguenti:

  1. utilizzo di oring di gomma nera tra ogni dado o rondella e la carrozzeria, al fine di preservare la verniciatura quanto più a lungo possibile.
  2. montaggio degli ammortizzatori avvalendosi di un centro specializzato capace di tirare le molle e chiudere l’ammortizzatore senza rischi e senza danneggiare i pezzi, soprattutto le cromature delle TR. Lo stesso vale per la forcella anteriore, per cui ci siamo avvalsi del garage di Alex Racing in Via di Torrevecchia a Roma.
  3. riutilizzo di tutte le viti originali catalogate una ad una nella fase dello smontaggio iniziale della motocicletta.

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Il montaggio degli ammortizzatori.

Gli ammortizzatori posteriori della TR traggono in inganno poiché, benché costituiti di soli 4 pezzi, hanno uno schema di montaggio completamente differente da tutti gli ammortizzatori a barilotto prodotti dalla MV per le moto dell’epoca.

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In particolare, tra in inganno il fatto che il disco che regge i blocchi interni sia esterno alla parte cromata e non interno (si può vedere infatti dalla foto seguente che  il disco viene apposto oltre il cilindro di mezzo).

Se non avessimo scattato questa foto inizialmente prima del restauro, saremmo stati tratti in inganno dall’assetto di tutti gli altri ammortizzatori dell’epoca.

Abbiamo quindi portato gli ammortizzatori dal meccanico di fiducia per caricarli con l’apposito macchinario mostrato di seguito (prima seconda e terza foto, mentre la quarta mostra i pezzi come numerati sotto), unendo quindi in sequenza:

  • stelo (1)
  • barilotto superiore rosso (2)
  • molla interna (3)
  • parte cromata (4)
  • disco reggi fermi (6)
  • caricamento molla con macchinario (prime tre foto seguenti)
  • inserimento dei fermi nel disco reggifermi (6)
  • rilascio del macchinario ed estrazione degli ammortizzatori.

E’ fondamentale poggiare gli ammortizzatori su appositi panni per evitare che durante la compressione si rovini la verniciatura applicata allo stelo.

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Una volta montati gli ammortizzatori è il momento di rimontare la forcella anteriore sul canotto, operazione che prevede l’inserimento delle microsfere che fungono da cuscinetto e che abbiamo asportato con molta cura durante lo smontaggio della motocicletta. Sarà facile inserirle nella parte superiore del canotto, mentre nella parte inferiore si possono utilizzare due metodi:

  1. capovolgere la moto per inserirle nel canotto e poi stringere la vite;
  2. regolare (come abbiamo fatto noi) lo spazio di entrata al punto in cui le sfere già inserite non cadranno, mentre le nuove da inserire dovranno essere leggermente forzate per entrare, dopo di ché, chiudere il canotto con la vite superiore e sigillare il tutto, come mostrato dalle seguenti foto.

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Restauro ancora in corso…

8 responses on “MV Agusta 125 TR: Restauro originale

  1. Quando porti a termine il restauro? Anche io ne sto ricostruendo una (125 TR del 57) e proprio curioso di vederla finita! Il modello originale era una vera indecenza ritinteggiata di grigio e blu. Dove hai trovato il manubrio della TR? E soprattutto, qual’è il manubrio originale? In rete non si trovano molte foto. Grazie.

  2. Ciao, anche io sto restaurando un TR 125, però non riesco ad aprire gli ammortizzatori posteriori.
    Gli ammortizzatori posteriori hanno una parte cromata, come faccio a smontarla?

  3. Salve, Premetto che la mia 125 tr, è diversa per alcune caratteristiche come il serbatoio che ha una bombatura diversa e il tappo con un altro sistema di apertura.
    Comunque, la moto sopra illustrata e la mia hanno una cosa in comune, il manubrio non originale (intuisco che molti ex possessori, sicuramente negli anni 70/80 l’hanno sostituito con questo manubrio più alto). In ogni modo dove hai recuperato il manubrio originale?

    • Ciao, non è facile trovarli. Se cerchi in rete però vedrai che le TR montano il manubrio come quello della TRA (vedi l’apposita scheda di restauro su questo sito). Cerca quel modello con quelle fattezze li (è quasi dritto).

  4. Bon giorno, mi chiamo Marcello. Premetto i complimenti, Le chiedo una cortesia, vista la Sua grande esperienza: quali sono le differenze tra le versioni: TR, TRL, TRE e TRA?
    La ringrazio e Le auguro buon feste.
    Marcello, (RA)

  5. Salve , scusami anche io possiedo una MV agusta 125 TRA uguale alla sua, siccome vorrei restaurarla, puó gentilmente dirmi il codice colore (rosso) e su quale scala? Grazie anticipatamente

    • Salve, abbiamo reperito il colore originale in un modo diverso da quello che si legge nei forum, ossia sverniciando l’interno di un rosso della TRA (1956) conservato alla perfezione e analizzato tramite spettrometro del carrozziere ed è uscito un colore che è praticamente identico all’attuale FIAT 500 colore 110 “SFRONTATO”. La TRA che vedi e la TR (Sempre del 56) che sono sul nostro sito sono state quindi fatte in tale colore.

  6. Ciao, sono proprietario di una MV Agusta 125 RS del 1956. La sto restaurando e mi chiedo come fare per smontare completamente i ammortizzatori posteriori. Oppure c’è qualcuno che li vende già finiti nel colore della moto ? Grazie per l’aiuto

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