Restauro Ducati Scrambler 350 Phoenix (una delle sette sorelle)

Questo progetto di restauro riguarda una particolarissima Ducati Scrambler, recuperata dall’amico di Roberto De Santis, il Sig. Brando. La motocicletta fu recuperata nel novembre 2013 completamente smontata, priva di molti pezzi originali, con la testata motore distrutta, senza ruote, sprovvista di strumenti ma con un telaio, parafanghi, serbatoio, manubrio e altri dettagli in perfetto stato di conservazione. La motocicletta fu acquistata da Fabio e Roberto per 500,00 EUR.

Le ruote

Le ruote furono acquistate in un mercatino dell’usato durante una passeggiata domenicale di Roberto, comprate per 100 euro. Lo stato delle ruote era pessimo. Cerchi e raggi infatti, nei modelli originali, erano destinati alla ruggine prima o poi, proprio per l’essenza stessa dei materiali costruttivi. Sarebbe stato necessario acquistarli nuovi. I mozzi erano in perfetto stato di conservazione, sia meccanica che estetica. Restaurare le ruote delle Ducati Scrambler, così come delle altre motociclette antiche, non è facile. Richiede esperienza e pazienza. E’ possibile improvvisarsi e montare i raggi con una semplice lettura di qualche tutorial in rete, ma la realtà è che per fare un lavoro perfettamente bilanciato e soprattutto duraturo, è preferibile affidarsi a chi questo lavoro lo fa da 50 anni. Solo due persone hanno questo genere di esperienza nelle zone di Roma e provincia. Una di queste è la Signora Adriana, una grande donna esperta di meccanica, che con il marito e il suo socio conduce un’attività speciale veramente, lavorando nel campo dei ricambi di motociclette d’epoca da oltre 40 anni. Suo marito, Vincenzo battaglia, famoso corridore su moto d’epoca e vincitore di numerose competizioni storiche italiane, ancora oggi partecipa a gare mensili in tutta Italia, con la sua Guzzi Condor del 1939. Marito e moglie revisionano costantemente motori di auto d’epoca e motociclette d’epoca. Andare a casa loro nel week-end per un caffé significa incontrare decine di appassionati che fanno riferimento alla loro esperienza per consigli e per il restauro di motociclette d’epoca.

Lo Staff di Officine Di Matteo decise ovviamente, ancora una volta, di affidarsi alle magiche mani della Sig.ra Adiana, che avrebbe restituito al Team 2 nuove ruote con mozzi lucidati per 200 euro a ruota.

Nelle fotografie seguenti Roberto De Santis, il Sig. Brando (che vendette la motocicletta al Team) e la Sig.ra Adriana parlano del lavoro da realizzare.

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Il motore

Un’altra ragione per andare a casa di Adriana sarebbe stata quella di recuperare il motore smontato della Ducari Scrambler, che era stato smontato da Vincenzo Battaglia per una verifica dello stato di conservazione. Alcune parti avrebbero dovute essere sostituite, come i bilancieri usurati, le guarnizioni e le fasce elastiche. Il motore fu portato momentaneamente nel Garage De Santis, in attesa dell’acquisto dei pezzi mancanti e nell’attesa della ricostruzione del resto del telaio e del resto delle parti mancanti.

Il resto della motocicletta

Nel frattempo il processo di restauro richiedeva un luogo in cui assemblare la motocicletta. A causa di un elevato affollamento di motociclette e veicoli nel garage del Team, la Ducati Scrambler fu momentaneamente parcheggiata dagli amici di Alex Racing (circonvallazione ostiense, a Roma), dove tutti i pezzi sarebbero stati montati insieme.

Dalle fotografie seguenti si può vedere la prima fase di ricostruzione di telaio e accessori, ancora assente il motore e altre parti ancora in fase di ricerca. Come nella migliore tradizione di Officine Di Matteo, anche questa motocicletta sarebbe stata restaurata esclusivamente con pezzi strutturali (non usurabili) originali dell’epoca, per cui sarebbe servito tempo. Serbatoio e parafanghi erano completamente cromati, pronti per l’applicazione dello strato di vernice del colore scelto. Il precedente proprietario aveva applicato dei discutibili adesivi gialli sulla parte cromata, che sarebbero stati facilmente rimossi.

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Il restauro procede: il serbatoio

Il serbatoio era in perfetto stato di conservazione, con tre strati di cromatura di alta qualità. Il colore non era stato applicato, permettendo al Team la scelta del colore da applicare. Un’unica pecca un’abbozzatura profonda nella parte frontale, visibile sulle fotografie, che sarebbe stato difficile riparare senza rovinare la cromatura. Una vera sfida.

Il tappo mancante e le alette mancanti sarebbero state trovate a breve, quando nel restauro della Ducati Scrambler 350 Modello Claudia, alcuni pezzi furono reperiti nel garage del Sig. Flavoni, tra cui una coppia di alette perfette originali della ducati.

E il tappo del serbatoio? La verità è che il tappo originale sarebbe stato difficilissimo da trovare. Molti venditori di Ebay offrono tappi replica ben fatti ma chiaramente non originali, il ché va assolutamente contro la filosofia di Officine Di Matteo.

Ecco che Gianni da Modena (La Morandina) arrivò in aiuto, fornendo un tappo originale anni ’70.

Il restauro delle ruote

Dopo un mese di lavoro, arrivò la telefonata della Sig.ra Adriana: “Le ruote sono pronte!”. Due ruote perfette, con cerchi ricromati, raggi perfetti (nuovi) e lucidatura dei mozzi originali. Ancora una volta la sua capacità e sapienza tornò utile al Team per restaurare una delle parti più importanti della motocicletta.

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Il lavoro fu fatto a regola d’arte. Il Team sapeva cosa aspettarsi e le aspettative non furono deluse!

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Il restauro del serbatoio

Il serbatoio dello scrambler 350 prima serie andrebbe restaurato con verniciatura arancione, con l’occhiello cromato e il filo nero. Quando ci si trova però di fronte a un serbatoio cromato alla perfezione come questo, viene difficile pensare di coprire la cromatura con i colori originali. Abbiamo quindi deciso di creare una versione custom della Ducati Scrambler Silver mantenendo anche i parafanghi cromati e senza verniciatura.

Prima di montare il serbatoio è bene ispezionarlo per assicurarsi che sia in buono stato (senza ruggine, senza eventuali vecchi strati di tankerite che si stanno staccando, ecc…).

Primo passo, l’ispezione con endoscopio, una telecamera da 5 millimetri di spessore, utilissima per l’analisi manuale dell’interno. La telecamera, che si acquista su ebay per poche decine di euro è illuminata da 5 led, è impermeabile e dotata di alta risoluzione, utile per visionare i dettagli dell’interno del serbatoio alla ricerca di ruggine, fori e altro di inaspettato.

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Il restauro del telaio

La moto è completamente montata. Manca il motore, che sarà l’ultima parte che revisioneremo.

Si può quindi procedere alla verniciatura del telaio, rismontando la moto in ogni suo componente in modo manicalmente ordinato ed estraendo così il nero aggregato di tubi, cuore portante della nostra Ducati Scrambler 350.

Smontare il telaio è un’operazione semplice. Tuttavia abbiamo preferito farlo fare al Team di Alex Racing, poiché dadi, bulloni e restanti parti della motocicletta avrebbero ottenuto la massima cura nell’apposita zona dedicata alla nostra Ducati. Ci siamo quindi andati a prendere il telaio, che abbiamo preferito non sabbiare, ma sverniciare a mano (pratica più lunga, ma sicuramente più precisa). La sverniciatura manuale ci ha permesso anche di analizzare lo stato del telaio ed eventuali punti di ruggine, da mappare su apposito documento per un eventuale trattamento successivo. La fortuna ha voluto che questo telaio fosse perfetto sotto ogni punto di vista, dalla completa assenza di ruggine allo stato delle saldature.

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La sverniciatura è stata eseguita con dischi 3M scotch bright, del costo di euro 14.00 cadauno. Si tratta di dischi speciali, capaci di rimuovere qualsiasi vernice, anche multistrato, con il semplice e delicato passaggio del disco sul telaio, senza consumare né rovinare il ferro. Diverso è invece quando si deve sverniciare l’alluminio (ribattini dei fanali), che vengono letteralmente mangiati dalla lama. E’ l’ideale per sverniciare qualsiasi superficie metallica. Dato il costo dei dischi, decisamente elevato, va detto che bisogna imparare ad usarli. Non vanno infatti assolutamente spinti con forza contro la parte da sverniciare, ma poggiati leggermente senza urtare il disco con violenza. In questo modo riuscirete a far durare il disco per la sverniciatura dell’intero telaio. Usando male il disco (troppa pressione), vi troverete a consumarlo a 1/4 del lavoro!

Il disco ovviamente non è idoneo per la sverniciatura di tutto il telaio, in parte perché il frullino non è comodo per lavorare angoli e altre parti irraggiungibili dalla lama (che nasce in realtà per i lavori di carrozzeria auto).

In questi casi, torna utilissimo un trapano in cui inserire le punte mostrate qui sotto (una a lama e una a spazzola), per sverniciare angoli, parti minute e completare la sverniciatura della Ducati Scrambler.

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Una volta tirata a lucido, rapidamente si deve correre dal carrozziere, per evitare che con l’umidità casalinga, del proprio garage, o dell’area aperta in cui eventualmente terrete il telaio sverniciato, si producano i famosi punti di ruggine che vi obbligheranno a ricarteggiare il telaio con ulteriore dispendio di energie e con il rischio di verniciare un telaio in cui è rimasta della ruggine invisibile, che nel tempo potrebbe minare la qualità del restauro.

Il giorno stesso in cui abbiamo ultimato la sverniciatura abbiamo portato il telaio dal nostro carrozziere di fiducia, che da oltre 3o anni lavora nel campo del restauro di moto ed auto d’epoca. Il fondo preparatorio viene dato immediatamente alla motocicletta, al cavalletto ed al filtro dell’aria originale, precedentemente sverniciati. Massima attenzione viene messa nel proteggere le boccole cromate della forcella. Ora il telaio è pronto per ricevere la verniciatura multistrato color nero lucido originale anni ’70 Ducati.

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Mentre aspettiamo la verniciatura, si passa alla sverniciatura del faro, proveniente dall’amico Gianni La Morandina, uno dei maggiori esperti di ricambi originali per lo Scrambler. Per un prezzo estremamente interessante abbiamo acquistato il faro completo di tutta la parte elettrica in ottime condizioni, con la sola assenza del blocchetto chiave accensione. La sverniciatura del faro può essere eseguita dopo aver smontato TUTTI i pezzi che fuoriescono dalla scocca, dal cerchio frontale contenente il vetro ai supporti di fissaggio al telaio, fino all’interruttore luci. E’ fondamentale prestare la massima attenzione a fotografare il faro prima e dopo, nella parte interna ed esterna, ed archiviare viti, supporti, interruttori ecc… in un contenitore ermetico in cui archiviare ogni pezzo per evitare di perderlo. Una volta rimossa ogni parte, si può passare alla sverniciatura con un disco 3M e successivamente una pulitura di maggior precisione operata con il trapano e la punta con il disco levigatore. Va prestata massima attenzione, nell’uso del disco 3M a non danneggiare i ribattini in rame, che dovranno essere sverniciati esclusivamente con il disco levigante da trapano.

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La revisione del motore

Non sempre purtroppo si può portare avanti il lavoro per settori (prima il motore, poi la carrozzeria). Spesso si lavora in contemporanea su più fronti (quasi sempre) durante il restauro. Il motore della Ducati Scrambler è in questa fase da Colucci Moto ad Acilia, in Roma, dove Massimo Colucci, esperto con 40 anni di lavoro alle spalle nel settore del restauro motori di moto d’epoca, ha completato la diagnosi del nostro motore: il motore gira ed è libero, ma la testata è distrutta, con la sede del cuscinetto della cammes rotta ed i bilanceri completamente usurati al punto in cui sembrava impossibile che tale motore abbia potuto lavorare in quelle condizioni.

Conoscendo bene Massimo Colucci, sappiamo anche che, anche se la motocicletta è la nostra, non ci permetterà di richiudere il motore in quelle condizioni, né di farlo acquistando ricambi nuovi e non originali. Diffidare sempre dei pezzi rifatti e rigenerati (come i bilancieri venduti da “gli amici dello scrambler”).

“I ricambi si comprano nuovi solo per la carrozzeria o per parti non fondamentali della motocicletta. Il motore, vuole pezzi originali e ben tenuti”.

Questo punto di vista è corretto, ma anche molto costoso! Trovare pezzi originali è una delle cose più difficili. Iniziamo la ricerca su internet di testata, cammes e bilancieri.

Purtroppo ci troviamo ad acquistare a scatola chiusa. Ricevuto il pacco ci troviamo in mano una testata perfetta, ma i cui bilancieri e la cammes si presentano nel seguente stato mostrato dalle foto qui sotto. Va detto che la maggior parte dei meccanici ritengono questi pezzi come “perfetti” ed “usabili”. Massimo Colucci no. Lui ci obbliga a montare pezzi perfetti, invitandoci a rispedire al mittente bilancieri e cammes. E’ anche per questo che abbiamo scelto la loro officina per il restauro motore delle Scrambler 350.

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Come si vede sopra, la cementazione dei bilancieri è assente e la cammes ha un’usura concava pericolosa. Si riparte quindi alla ricerca di nuovi pezzi originali per assicurare la ricostruzione del motore secondo i criteri di massima qualità. Dopo pochi mesi di ricerca abbiamo i ricambi originali, in perfetto stato di conservazione e pronti per il montaggio. Ci è venuto in aiuto l’amico Gianni di Modena, noto ricambista che rifornisce solo di pezzi originali gli appassionati di scrambler di tutta Italia. Di seguito i pezzi ricevuti. Da notare i bilanceri perfettamente cementati e la camme senza curvature provenienti da un motore in buono stato destinato allo smontaggio.

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La verniciatura del telaio dello Scrambler

Sverniciare è semplice ed è un’operazione che svolgiamo sempre manualmente, sia perché può essere svolta con facilità, sia perché ci permette di visionare lo stato del telaio e delle parti prima di portarle in carrozzeria per la verniciatura. In questo caso la sverniciatura non ha evidenziato alcun problema nella struttura e si è passati alla verniciatura da Mariani Auto, in Via Marsico Nuovo, a Roma, da Gianluca e Venanzio Mariani, che da oltre 30 anni operano nel campo del restauro e della verniciatura professionale. Per il telaio abbiamo utilizzato la vernice di miglior qualità (di norma si tende a riverniciare il telaio con vernici da 50 € / litro circa, in questo caso abbiamo optato per un costo praticamente raddoppiato).

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La moto è ancora nelle mani del grande Franco Cappella (40 anni di esperienza nel settore assistenza e riparazione moto e ammortizzatori), presso la sede di Alex Racing, in cui viene eseguita la sostituzione degli ammortizzatori non originali con gli originali revisionati. Il serbatoio è stato pulito, lucidato, svuotato ed è stato eseguito l’esame endoscopico con telecamera digitale alla ricerca di danni o anomalie da sistemare prima del lavaggio con l’acido e prima del passaggio della tankerite. Una volta pronto viene portato al garage per il montaggio. Nel mentre anche due copertoni nuovi originali vengono montati, insieme alle protezioni per le camere d’aria. Corona nuova, cavetteria nuova e strumenti originali CEV (della prima serie) vengono assestati sul telaio a regola d’arte.

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Altri ricambi originali

C’è da lavorare ancora un po’. L’acceleratore è chiaramente non originale. Serve un Super Practice B, e l’abbiamo trovato e montato.

2 responses on “Restauro Ducati Scrambler 350 Phoenix (una delle sette sorelle)

  1. Complimenti un bel lavoro la moto li merita tutti, ma chiedevo io posseggo una ducati uguale scambler 350 ho visto che i vostri cerchi sono l’anteriore 1,85X19 ed il posteriore 1,85×18, mentre in altro restauro della stessa moto ho visto che sono 1,85×19 anteriore e va bene mentre il posteriore è 2,15×19 ma quale è il giusto? Dovendo iniziare il restauro sto tentando di documentarmi in merito ringrazio anticipatamente Marco Saddi tel 335*******

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